Ricciola

(Seriola dumerili)

  • Phylum

    Chordata
  • Classe

    Actinopterygii
  • Ordine

    Perciformes
  • Famiglia

    Carangidae
  • Genere

    Seriola
  • Specie

    dumerili
Ricciola © Elisa Manganelli
Una grossa ricciola con la caratteristica banda trasversale scura sull'occhio © Elisa Manganelli

Fra chi sott’acqua ama osservare soprattutto il pesce, un grande esemplare di ricciola (Seriola dumerili) rappresenta in Mediterraneo l’incontro certamente più ambito (squali di Lampione a parte). Eppure la ricciola è un pesce comunissimo, e per di più presente in tutti i mari temperati e caldi del mondo.

A differenza di altri pesci “famosi” come le cernie o le spigole che cambiano sesso a un certo punto della loro vita, la ricciola è un pesce gonocorico, cioè esistono ricciole femmine e ricciole maschi che come gli esseri umani mantengono il loro sesso per tutta la vita.

Nelle nostre acque la riproduzione avviene tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, quando anche i grandi esemplari normalmente più pelagici si avvicinano alla costa. È, effettivamente, il miglior periodo per questi incontri, che avvengono per lo più in prossimità di secche.

Come i caranghi, della cui stessa famiglia fanno parte, i neonati amano stazionare sotto oggetti galleggianti, dove si attaccano prede facili e alla loro portata come piccoli crostacei e molluschi. Un classico è trovarli al riparo dai predatori sotto l’ombrella delle meduse.

I giovani, invece, si vedono ovunque vicino alla costa fra agosto e ottobre, curiosi e sempre in banchi. La loro dieta comincia ad arricchirsi con piccoli pesci, ed è per questo che già seminano il panico fra i banchi di boghe e castagnole.

I grossi adulti invece sono rarissimi. Per grossi intendiamo esemplari che possono arrivare anche a 2 m di lunghezza e 50 kg di peso. Ustica fa eccezione, poiché non è per nulla sporadico incontrare bestie di 20 kg e oltre, eccezionalmente anche in banco. L’eleganza di questo pesce non ha eguali, con la sua livrea argentata liscia e quella caratteristica banda scura traversale che gli attraversa l’occhio (vedi foto). E va ammesso che a volte incute anche timore, quando volendo ribadire chi è il capo ci punta dritti dritti per schivarci solo alla fine.

In quale itinerario lo incontriamo?