Barracuda

(Sphyraena viridensis)

  • Phylum

    Chordata
  • Classe

    Actinopterygii
  • Ordine

    Perciformes
  • Famiglia

    Sphyraenidae
  • Genere

    Sphyraena
  • Specie

    S. viridensis

Il barracuda (Sphyraena viridensis) è una delle specie più emblematiche per chi si immerge in Mediterraneo. Ben diverso dal barracuda tropicale (Sphyraena barracuda), famoso per la dentatura contundente e per la non rara aggressività, molti ignorano che il “nostro” barracuda è invece endemico del Mediterraneo. Ciò non toglie che essendo, pure lui!, un aficionado delle acque tiepide, si osservi sempre più numeroso e più spesso anche lungo le coste settentrionali.

Che sia un abile predatore è ovvio già dal suo aspetto, affusolato e idrodinamico. Si ciba infatti soprattutto di pesci più piccoli, anzi a volte anche di altri barracudini… È interessante come piccoli e adulti si comportino diversamente. I piccini si trovano spessissimo sui posidonieti, generalmente entro i primi 5 metri e sempre in banchi. Uno di questi banchi stazionava l’anno scorso proprio di fronte alla sede di Blunauta, il nostro buon diving di Capo Milazzo, dove ancoravamo per la notte!

Gli adulti invece si allontano e si riuniscono intorno a secche e cadute specie in estate e autunno, mentre in inverno non è chiaro dove vadano… Di giorno comunque stanno in banco, generalmente calmi calmi. Sono famosi quelli di Ustica alla Secca della Colombara e a Secchitello, e di Marettimo a Cala Bianca, i più impressionanti che conosciamo (vedi video). Ma non mancano anche a Lampione, a Linosa a Balata Piatta, a Filicudi a Capo Graziano e a Capo Milazzo alla Secca di Ponente, tutti siti che frequentiamo durante i nostri itinerari! C’è chi resterebbe per ore fermo immobile ad ammirare questi assembramenti ipnotici, misteriosi, dal cromatismo cangiante…

Di notte invece i banchi si disgregano e i barracuda si riavvicinano alla costa per cacciare. Una volta, col nostro grande amico Bruno autore di alcune foto di questo sito, abbiamo assistito a Ustica proprio a questo comportamento: immergendoci nel tardo pomeriggio non solo non avevamo più trovato il grande banco, ma i barracuda ci sfrecciavano davanti in caccia, ognuno per i cavoli propri, come tante frecce disordinate!

Ultime curiosità. I barracuda posseggono delle bande scure verticali lungo tutto il dorso. Ora, se le contate con pazienza, mantenendo l’assetto senza sbracciare, saranno sempre dalle 20 alle 23. Inoltre i barracuda arrivano a vivere una decina d’anni e si riproducono tra aprile (specie lungo le coste meridionali) e agosto (lungo quelle settentrionali).
Infine, anche se sembrano altezzosi e invincibili, anche i più grossi barracuda possono essere predati. Se non rompono la perfetta formazione dei loro vortici nemmeno di fronte ai subacquei, non mantengono di certo lo stesso aplomb al passaggio delle grosse ricciole. In pochi hanno avuto l’onore, a Ustica, di vedere una lunga coda uscire dalla bocca di una di queste ricciole. Poiché, ricordate: c’è sempre uno più forte là fuori…

In quale itinerario lo incontriamo?